Poesia In Lingua Italiana – Adulti
Maria Bisignani
Il silenzio nell’anima
Nel silenzio
ho salito le scale
che mi portano a Te
e, sempre nel silenzio,
non ho udito i miei passi.
So che alle mie spalle
il mare infrange fragoroso
la scogliera,
i fiumi saltano le colline
precipitando a valle,
il vento fra le gole montuose
rimbalza echi di pianto
ma tutto è ovattato
in un mondo distaccato.
Anche l’urlo che selvaggio
scoppia dentro di me
ha indossato la veste del silenzio.
E, sempre nel silenzio,
continuerò a salire le scale
fin quando in un crescendo
di suoni
ascolterò il richiamo
della Tua voce.
Rosa Maria Sciuto
Se tornerò
Se tornerò dalla Somalia
sarà come il silenzio
che segue il sangue –
scansioni d’echi
che mi porto dentro
come schegge di kalashnikov…
Se tornerò dalla Somalia
siederò davanti al mare
seguendo orme di sabbia,
gli occhi e le mani
dove brucia il cuore…
se tornerò dalla Somalia.
Di te risento il kirie della morte
nel crepuscolo in fiamme:
tu ne sei il re, bimbo di Mogadiscio!
Tu che, fuori dal pianto,
nulla conosci…
Poterti dare per compagno l’ibis
e uccidere il serpente,
donarti il giorno che nasce di luce
se tornerò dalla Somalia…
Traspari in controluce
velato sguardo che t’allontani
in disperata sintesi d’amore.
Tu qui, bambino. Qui solo fra tanti
dei mille e mille volti cancellati…
Tu vestito già d’ostia
splendi come un sole
mentre l’ombra ti chiude.
Sbiadiranno il sangue e la memoria
a poco a poco.
Io dovrò imparare a vivere,
un’altra volta a vivere!
Ora, bambino, cantami tu
l’amore e il coraggio…
L’arpa ricorderà
d’averti acceso un sorriso.
Elisabetta Ternullo
Ti bacio
ti bacio e, baciandoti,
io estinguo le nostre assenze
e le mancanze.
riduco il buco nero dei baci non baciati
riempio di sete la sete
di sogno il sogno
di tempo il tempo che ci ha mentito.
ti bacio e, baciandoti,
io bacio la marea che si rinnova
e l’onda che investe
il mio smarrimento
desideroso di quest’oblio incalzante.
bacio il vento in ogni raffica
la terra in ogni granello
e lascio che i mattoni piombino
nei burroni dell’anonimato:
perché cosa voglio
è baciare il tuo nome, Amore,
che torna ripetutamente
a sfinire il fiato
aprirmi il petto
e riempire di albori
l’immensità di un cielo strappato
senza te.
Minorennii
Melina Caminiti
Cinque punte
Quando le stelle della notte
avranno cinque punte,
quando le onde del mare
si arricceranno,
quando la luna
sarà di formaggio,
quando il vento
avrà un viso
e le guance d’aria,
quando l’arcobaleno
troverà il suo inizio
e la sua fine…
io smetterò di sognare.
Ginevra Puccetti
Conta su di me
Conta su di me
quando il mondo ti sarà contro
e ti sembrerà di lottare per niente.
Conta su di me
quando sarai triste
insoddisfatto
infelice
solo.
Conta su di me
quando vorrai dimenticare il passato,
quando deciderai di spazzar via le lacrime,
quando avrai bisogno di un sorriso in cui confidare.
Conta su di me
quando vorrai non pensare
e dopo aver alzato il gomito
tornerai barcollando a casa.
Conta su di me
quando vedrai nero il futuro
e la vita sarà dura.
Conta su di me
quando gli altri ti abbandoneranno
e nel momento del bisogno resterai solo.
Allora conta su di me,
perché io ci sarò sempre
anche quando ti sentirai
nudo di sentimenti
nudo di vita
nudo di te.
Poesia in Lingue Mediterranee: Malta
Ġużè Ellul Mercer
(Msida – Malta)
Ho sentito il lamento di un’anima
Nel profondo silenzio
della quieta città dei morti,
ho sentito un lamento
come fosse vivo.
Era un’anima in pena
che nella sua vita
non aveva avuto un solo momento di pace,
dal grembo di sua madre
fu subito crocifisso
in un calvario pieno di dolore.
E in quel dolore ha trascorso
l’intera giovinezza che ardeva
in un fuoco vivo.
Cresciuto, l’anima si è straziata
per quanto amaro ha dovuto bere.
Ha cercato pace con pazienza,
ha amato e odiato, e ha pianto tanto!
In nessun luogo ha trovato riposo
finché non è arrivata in questo silenzio,
in questo doloroso silenzio
che contiene i segreti
delle storie mai scritte.
Storie forti di cuori straziati
rimaste ignote
in questo silenzio che comincia
dove finisce la vita.
Qui è il luogo della vera pace
che si diffonde in riposo eterno,
senza sogni, senza dolori.
Allora, perché ho sentito il tuo lamento
anche in questo luogo, o anima senza pace?
Sono venuto qui a salutarti,
vuoi che per la tua pace
dica una preghiera?
Un soffio tra le fronde del vecchio cipresso,
ha detto: “Figlio mio, questo lamento
che tu senti è il pianto del tuo stesso cuore
in difficoltà, che risuona forte
in questa città dei dimenticati”.
Poesia in Lingue Mediterranee: Marocco
Meryem Elbahri
(Fes, Maroc)
Dimmi
Dimmi
vento del mattino, vento della sera …
Perché questo nero
chi mi invade con potere?
Quanto è cattivo!
Copre il mio specchio.
Avvolge il mio spirito e la mia gloria.
Io amo la luce, il bel sorriso,
prendermi cura della mia bellezza …
Con il mio rossetto risveglio
questa protesta di fiori …
di natura che piange!
Dimmi
vento d’autunno …
Posso innaffiare la mia preghiera della sera
chi mi fa credere in Dio
più di quanto pensi?
Ho un giuramento d’oro sul mondo:
sarebbe vestito di pace bianca!
Nastri di seta indiana
abbelliranno tutti gli alberi
custodi della terra,
creeranno sorrisi innocenti,
desideri, speranze!
Il mio sentiero di sogni belli …
Per inazzurrare tutto l’universo,
di natura in natura!
Dimmi
vento invernale …
Per giocare con l’aria
indossando un epico arcobaleno
per un colpo di fortuna
come una rondine
libera … posso farlo?
Libertà ... salute … umanità …
Poesia In Lingue Mediterranee: Montenegro
Andrea Kalezic
(Podgorica, Montenegro)
Emigrato
C’era una casa e un giovanotto,
una pietra e un selciarolo.
La lascia e in viaggio si mette da solo.
Era infagottato nei sogni di ricchezza
tenendo le nostalgie sempre connesse
alle due racchiuse e sconfinate promesse.
L’eroe omerico
la pietra salutava da lontano.
Era uno di quelli che se ne vanno
(senza restare con le mani in mano).
Sradicato, con vita spinosa e dura,
abbracciava nella mente
sempre più forte le sue mura.
Col cuore altrove sognava
il punto di forza, di confine:
portare la promessa data alla sua fine!
I sapori del mondo
tutti li ha assaggiati…
Ma eccoli oggi i pezzi (del cuore) ritrovati!
Lei è come ritagliata dall’ultimo sguardo – granitica, in mezzo agli ulivi –
con qualche ruga di più, ma entrambi sono vivi.
Ora la vita sembra più lunga
contando insieme non giorni ma istanti!
Appartiene loro solo il tempo,
proprio come due amanti.
C’è una casa, un vecchio che fa l’olio nuovo
e un detto per fare il ritornello:
“Ad ogni uccello il suo nido è bello!”